un caffè con… Stefano Bocchino
È partita lunedì 27 aprile l’iniziativa social promossa dall’Ufficio per lo Sviluppo Sostenibile dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”: brevi video interviste che approfondiranno le molteplici sfaccettature del sustainable thinking ai tempi del Coronavirus interloquendo con docenti del nostro ateneo.
Il debutto del “caffè virtuale” delle 14.30 si è tenuto con l’Architetto Stefano Bocchino, Responsabile dell’Ufficio per lo Sviluppo Sostenibile, intervistato dal dott. Alessandro Cinque, collaboratore della struttura.
Di seguito l’intervista, in calce il video.
Come si sta organizzando l’Ufficio per portare avanti le iniziative che riguardano la sostenibilità, e per rispondere a questo periodo difficile a causa del COVID19?
Avevamo in programma diverse iniziative e convegni prima del COVID19 ma, come spesso si dice, dalle crisi possono nascere anche delle opportunità: in questa situazione emergenziale ci stiamo riorganizzando grazie all’utilizzo delle piattaforme informatiche messe a disposizione dall’Ateneo.
Per fronteggiare la situazione abbiamo reso disponibile, in collaborazione con l’Ufficio Sviluppo Organizzativo coordinato dalla collega Barbara Pietrobono, il corso e-learning “L’Agenda 2030 e gli obiettivi di sviluppo sostenibile” creato dall’ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile. Al momento il corso è disponibile soltanto per il personale TAB tecnico amministrativo bibliotecario, ma prossimamente sarà accessibile anche agli studenti, al fine di sensibilizzarli verso le tematiche dell’Agenda 2030.
Approfondiamo qualche dettaglio in più sull’ASviS e sull’Agenda 2030
L’ASisS nasce nel febbraio del 2016 su iniziativa della Fondazione UNIPOLIS e dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” per far crescere nella società italiana, nei soggetti economici e nelle istituzioni la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile un programma d’azione sottoscritto nel settembre del 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU.
L’Agenda ha 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile, i cosiddetti SDGs (Sustainable Development Goals): un ampio programma dove si consolida una visione integrata delle diverse dimensioni dello sviluppo globale. L’applicazione di questi obiettivi ha avuto l’avvio ufficiale ad inizio 2016 per indicare al mondo la strada da percorrere nell’arco di 15 anni, dove i Paesi membri si sono impegnati a raggiungere gli Obiettivi entro il 2030: oggi siamo ridotti a soli 10 anni, saranno quelli decisivi.
Perché è stato scelto proprio il 2030 come termine per raggiungere gli Obiettivi?
Il 2030 è stato individuato dagli scienziati che studiano i fenomeni di alterazione del nostro pianeta, come punto di non ritorno. Anche se non si potranno raggiungere, ormai, alcuni valori target, la positiva variazione in percentuale sarà già un grosso traguardo, e a questo proposito possiamo dire che l’Italia e l’Europa si stanno comportando bene rispetto ad altre nazioni del mondo.
L’Ufficio per lo Sviluppo Sostenibile, oltre alla promozione del corso ASVIS, ha previsto altre attività online?
Abbiamo deciso di realizzare delle iniziative online e oggi diamo il via ad una di queste con il live di Facebook, dove ogni lunedì alle 14.30 incontreremo per un “caffè virtuale” esperti accademici del nostro Ateneo per parlare di sostenibilità. I relatori potranno mettere a disposizione la propria professionalità affrontando temi di ricerca scientifica, esponendo le proprie iniziative e descrivendo i progetti che vengono sviluppati all’interno dell’Ateneo; con l’approfondimento di come essi siano interconnessi e fondamentali ai fini di uno sviluppo sostenibile, il tutto in circa 15 minuti.
Speriamo di poter dare consigli utili o piccole “perle di saggezza” sui nostri comportamenti futuri.
Quale sarà il fil-rouge delle interviste?
Saranno gli obiettivi dell’Agenda 2030, quindi gli SDGs a cui accennavo prima. I docenti, ognuno per il loro settore, toccheranno i diversi ambiti legati agli Obiettivi dell’Agenda, e di come essi siano orientati ad assicurare il benessere dell’umanità e del pianeta: un fil-rouge che passerà dall’eliminazione delle disuguaglianze, alla tutela delle risorse naturali, dalla lotta alla fame ai nuovi modelli di sviluppo.
Dovrà emergere il carattere universale degli Obiettivi, e che oggi più che mai sono in pericolo perché la crisi del Coronavirus darà un duro colpo a molti degli Obiettivi dell’Agenda 2030, rallentandone il processo di sviluppo.
Nel mondo ci sono sempre più iniziative che stanno portando avanti il tema della sostenibilità, citiamo ad esempio quelle di Greta Thumberg e di altre associazioni giovanili, ma anche promosse da personaggi famosi come Leonardo Di Caprio…
Il tema della sostenibilità è diventato un argomento di attualità. Quasi tutte le sere prima dell’emergenza avevamo dei report dai telegiornali che ci sensibilizzavano su questa tematica descrivendo le isole di plastica o i tassi d’inquinamento delle nostre città. Ci meravigliamo di questi fenomeni: addirittura tempo fa ho ricevuto feedback da persone che non credono e non comprendono come si possano essere formate le isole di plastica negli oceani. Questo è sentore che oggi non è stata ancora raggiunta la giusta attenzione sul tema.
L’Ufficio oltre a confrontarsi all’interno dell’Ateneo, in che modo tratta questi temi con altre realtà al di fuori?
“Tor Vergata” come dicevo è tra i fondatori della RUS, Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile, che oggi conta 76 Università italiane. Il Professore Enrico Giovannini è il delegato per il nostro ateneo, ed è inoltre il Presidente del Comitato della Mission e Vision dell’Università.
In questo ambito, sia con i rappresentanti del corpo docente, sia con quelli degli uffici tecnici e amministrativi, vengono periodicamente rappresentate le proposte per delle azioni da realizzarsi nell’ambito della sostenibilità.
Con chi prenderemo il prossimo caffè virtuale, e quali temi verranno trattati?
Attraverso la RUS abbiamo iniziato a confrontarci con le altre Università italiane ormai da qualche anno, pertanto abbiamo ritenuto opportuno iniziare le interviste coinvolgendo gli attuali docenti attivi nella RUS per la nostra Università.
In questo modo faremo un primo giro dove i docenti potranno illustrare le iniziative che si stanno sviluppando, anche a livello nazionale all’interno dei vari gruppi di lavoro RUS in tema di educazione, cibo, cambiamenti climatici, rifiuti, mobilità, energia, e inclusione sociale; quest’ultimo introdotto proprio pochi mesi fa.
Stiamo vivendo attualmente un periodo particolarmente difficile di cui si parla molto e se ne parlerà in futuro. Come possiamo affrontare questa situazione di emergenza in ambito lavorativo?
Dobbiamo essere in grado di evolverci insieme alle situazioni che ci circondano, fa parte della storia dell’umanità il sapersi adattare. La vita non finisce, la vita continua…bisogna dare una sana risposta a questa emergenza: ripartendo dall’evoluzione dell’attuale modello di sviluppo, non solo ambientale, ma anche sociale e soprattutto economico.
Come possiamo dare il nostro esempio ai giovani di oggi e di domani?
Sicuramente a questa domanda risponderanno al meglio i docenti che interverranno successivamente.
Possiamo dire che molti giovani si sentono impotenti dinanzi a queste criticità: in un’intervista fatta tempo fa a Piero Angela, mi ha colpito una risposta che lui ha dato e che faceva riflettere su come questa generazione sia stata comunque privilegiata rispetto a tutte quelle che l’hanno preceduta. Ha fatto l’esempio di come suo nonno ai primi del 900, quindi non più di 100 anni fa, per spostarsi andava a piedi o al massimo utilizzava la bicicletta, nelle case non c’era riscaldamento o se c’era, era a legna o a carbone, se riuscivano a trovarne; si mangiava quello che si trovava e non quello che si desiderava; era la condizione in cui versava almeno il 90% delle persone.
Questa riflessione deve essere la spinta nel continuare a mantenere tutto quello che l’umanità ha conquistato, non bisogna arrendersi e i giovani devono portare avanti le proprie ideologie e le proprie attività, garantendo nello stesso tempo uno stile di vita più sostenibile.
E qui l’Università gioca un compito molto importante perché è un microcosmo dove si riflettono molti dei comportamenti degli individui ed è composta soprattutto dai giovani; pertanto noi abbiamo l’obbligo di educare e sensibilizzare i ragazzi sul tema della sostenibilità attraverso le iniziative create dalla ricerca e dalle professionalità presenti all’interno dell’Ateneo.
Anche quest’anno era in programma l’iniziativa partecipativa “Caccia al kWh”, purtroppo poi annullata allo scoppiare della pandemia. Potrà essere riproposta in futuro?
“Caccia al kWh” è un’iniziativa ormai alla sua terza edizione e lanciata dal gruppo di lavoro “Energia” della RUS. Come ogni anno abbiamo aderito all’invito ed il 5 marzo era stata programmata anche da noi a Tor Vergata, così come il giorno successivo avevamo pianificato un evento relativo alla campagna “M’illumino di meno” che viene annualmente promossa dalla trasmissione Caterpillar di Rai Radio 2. Ovviamente abbiamo dovuto sospendere tutto, ma ci siamo ripromessi a settembre, se tutto andrà bene, di riproporle.
Anche la stessa ASVIS ad esempio, che di solito tra fine maggio ed i primi di giugno organizza il Festival dello Sviluppo Sostenibile, ha rimandato tutto a dopo l’estate.
Il Coronavirus sta avendo effetti positivi sulla sostenibilità?
Non ho dati in mio possesso per poter rispondere a dovere, ma i docenti che seguiranno sapranno essere molto precisi su questo punto.
Per quello che ho potuto percepire, non sta avendo grandissimi effetti positivi. Leggevo qualche giorno fa che nelle città paradossalmente non è diminuito il tasso di inquinamento, almeno per quanto riguarda l’Italia, questo forse perché continuano a contribuire i riscaldamenti delle case e degli uffici, ma non posso approfondire il tema in questa sede.
Personalmente non credo ci siano grossi vantaggi su quanto sta accadendo in questo momento.