SeedScience

Formazione su materie scientifiche agli insegnanti in Ghana e Kenya

La prima fase è stata presentata presso la Macroarea di Scienze, di fronte a un’aula Gismondi gremita di studenti, e ha visto la consegna dei diplomi di partecipazione ai docenti ghanesi e kenioti, venuti in Italia per completare il loro periodo di training all’Università “Tor Vergata”.

All’evento “La cultura scientifica come seme per il progresso: l’esperienza del progetto Seed Science in Ghana e Kenya”, moderato da Pietro Greco, giornalista scientifico, hanno preso parte, tra gli altri, il rettore di “Tor Vergata” Giuseppe Novelli, la professoressa Anna Sgarlata, responsabile scientifico del progetto, Michele Raggio, coordinatore del progetto, i rappresentanti dell’Ambasciata di Ghana e Kenya, Luca Perri, divulgatore scientifico che mette in guardia sulle “Balle spaziali”, e Piero Angela, uno dei volti più noti della divulgazione scientifica in Italia.

L’idea di seminare esperimenti scientifici nei paesi più poveri è venuta a Michele Raggio, dottorato di ricerca in Scienze dei materiali all’Università di “Tor Vergata”. «L’obiettivo a breve termine era quello di mostrare ai docenti di questi paesi dell’Africa un diverso metodo di insegnamento che potesse far ragionare gli studenti attraverso esperimenti scientifici. – ha dichiarato Michele Raggio – Insegnanti locali formeranno a loro volta insegnanti nelle loro comunità».

I docenti delle scuole nei paesi in via di sviluppo spesso non hanno avuto la possibilità di frequentare l’università o di specializzarsi nella materia insegnano. Inoltre, la carenza di materiali didattici rende il loro lavoro più difficile.

«L’istruzione è al centro dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. – ha ricordato il rettore Giuseppe Novelli ­­­- In alcuni paesi dell’ Africa i ragazzi albini, che nascono con i capelli e le sopracciglia bianche, vengono considerati portatori di sventura e allontananti dalle scuole e dal contesto sociale. Ma se un bambino nasce albino è perché il padre o la madre ha trasmesso loro una mutazione genetica. La mancanza di conoscenza e formazione, come ha scritto Jeremy Berg in un editoriale della rivista “Science”, crea un mondo senza fatti e, dunque, un mondo di ignoranza. La conoscenza scientifica è fondamentale per distinguere i “fatti”, la conoscenza, dai “non fatti”, che producono discussioni e azioni senza fondamento. La verificabilità delle fonti è centrale, soprattutto per voi giovani», ha concluso il rettore rivolgendosi agli studenti presenti.

Ma conoscenza, e scienza, possono essere contagiose.

«La conoscenza, in particolare la conoscenza scientifica, è come un “virus” che viene inoculato a poche persone (gli insegnanti locali) che poi “contagiano” gli altri come in un’epidemia. É un progetto in piccolo ma può costituire un modello da replicare su larga scala», ha evidenziato Piero Angela riferendosi a SeedScience.

Infine, il progetto èaltamente sostenibile non solo per il basso costo dei materiali per gli esperimenti scientifici, effettuati con materiali riciclati ma perché centra almeno due degli obiettivi presenti nella Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, come ad esempio, l’obiettivo 4, “Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti”, e l’obiettivo 10, “Ridurre l’ineguaglianza all’interno di e fra Nazioni”.

Nel team di SeedScienceoltre a Michele ci sono Irene, grafica, Anna Chiara, web master, e Valentina, che si occupa della promozione e delle attività di outreach. Il comitato scientifico è composto da un gruppo di professori di Chimica e Fisica dell’Università di “Tor Vergata”

Per saperne di più sul progetto visita il sito SeedScience.