Le 5 P in 5 domande: l’intervista alla Prof.ssa Lorenzi

Secondo appuntamento venerdì 1′ ottobre con la P di PERSONE per l’iniziativa “Le 5 P in 5 domande”, organizzata in occasione del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2021: la dott.ssa Emanuela Pistilli ha intervistato la professoressa Caterina Lorenzi, ricercatrice di Fondamenti di ecologia presso il Dipartimento di Storia, Patrimonio Culturale, Formazione e Società della Facoltà di Lettere e Filosofia.

Il dibattito è stato incentrato sin da subito sull’importanza della diffusione dei saperi e dei comportamenti ecologici come centro dei temi dello sviluppo sostenibile, in quanto la ricerca della docente è orientata da sempre sull’educazione ecologica e sull’informazione-formazione in tale ambito.

Fondamentale in questa direzione è la missione dell’istruzione, soprattutto nella scuola per gli studenti più giovani” – ha esordito la docente – “La conoscenza è necessaria ma non è sufficiente per far cambiare gli stili di vita delle PERSONE verso la sostenibilità: il rapporto diretto, affettivo, con la natura può aiutare a costruirlo”.

A tal proposito la Professoressa ha introdotto Jessica Ferretti, studentessa del corso di laurea in scienze dell’educazione e formazione, laureanda nel prossimo ottobre con una tesi sull’ecologia a portata dei bambini attraverso la conoscenza del bosco.

Dopo aver effettuato una panoramica sul suo percorso formativo in ambito eco-biologico, e citato alcune esperienze sul campo come quella con un centro di recupero di scimpanzé tolti da traffico illegale, Jessica ha approfondito le tematiche oggetto del suo lavoro di tesi, incentrato sull’esperienza dell’asilo nel bosco: “Sono delle scuole dell’infanzia nate circa sei anni fa con una visione centrale di alcuni principi basilari quali il contatto diretto con la natura, la relazione, il gioco libero e l’esplorazione”.

La Ferretti chiude poi il proprio l’intervento parlando di come secondo lei le scuole nel bosco possano aiutare a superare la crisi ecologica, anche per il forte contatto con l’ambiente ed il territorio, divenendo delle risposte a questa tipologia di crisi, grazie appunto all’unicità del legame affettivo che si viene a creare tra i partecipanti ed il bosco.

La docente in seguito ha illustrato le diverse attività svolte in questi anni presso il suo laboratorio, tra le quali è emersa l’idea associativa di G.Eco, di cui ne ha parlato in maniera approfondita la dott.ssa Chiara Franzero, fondatrice dell’associazione impegnata sul territorio in attività didattiche e di divulgazione scientifica sul tema dell’ecologia e della sostenibilità.

La nostra missione è offrire alle future generazioni occasioni di conoscenza e contatto con la natura e la scienza, con l’obiettivo di accendere l’interesse di bambini e ragazzi nei confronti dell’ambiente e della sua tutela.

mission G.Eco

Nel successivo passaggio dell’intervista, la professoressa Lorenzi ha approfondito la visione maturata con le proprie esperienze nel rapporto tra i ricercatori ed i bambini che ha dato vita ad uno scambio virtuoso bidirezionale anche tra ecologi e cittadini: “Trattasi di arricchimento reciproco. Ascoltando ad esempio i più giovani si possono anche ridefinire le metodologie della disciplina da insegnare perché il rapporto con i ragazzi dà la possibilità magari di rivedere le modalità di esposizione ed elaborazione della didattica. Tutt’altro esempio invece, ma che va sempre nella medesima direzione è la partecipazione attiva dei cittadini alla ricerca ecologica, tecnicamente definita citizen science”.

Nei passaggi finali della diretta, la docente ha sottolineato come l’interdisciplinarità sia fondamentale per un’efficace cultura ecologica, riportando come esempio concreto il suo cambio di dipartimento passando da uno di natura scientifica ad uno di matrice umanistica: “Lo sviluppo sostenibile interpretato in chiave didattica, non può non aprire il dialogo tra diverse discipline” ha affermato prima di concludere l’intervento.

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